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“L’Arte Segreta delle Api: Il Misterioso Mondo della Propoli”

Se ci siamo mai chiesti come le piante possano funzionare come farmacie del territorio, allora dovremmo gettare uno sguardo nel regno delle api e della loro straordinaria relazione con la propoli. Questo sottoprodotto delle api è stato apprezzato sin dai tempi dei Greci e dei Romani per le sue virtù magiche e le sue capacità curative.

Cos’è la Propoli? La propoli è il risultato della collaborazione tra le api, in particolare di Apis Mellifera, e diverse piante che producono questa preziosa resina. Ma come avviene la raccolta di questa sostanza curativa?

La raccolta della propoli da parte delle bottinatrici api è un processo intricato che comprende quattro fasi:

  1. Rottura della particella di propoli con le mandibole.
  2. Lavorazione della particella di propoli con le mandibole e posizionamento sulla zampa anteriore.
  3. Trasferimento della propoli sulla zampa centrale.
  4. Posizionamento della stessa particella nella cestella del polline.

Una curiosità interessante è che polline e resina non possono essere raccolti simultaneamente. Dopo aver eseguito questo algoritmo, l’ape compie un volo intorno alla fonte di resina, il cui scopo rimane un mistero, forse per distribuire uniformemente il carico nelle cestelle.

Una volta completata la raccolta, le bottinatrici tornano alla loro colonia per scaricare la preziosa resina. Questo processo può richiedere da pochi minuti fino addirittura a un’ora, a seconda delle condizioni meteorologiche.

Tuttavia, l’ape bottinatrice non può scaricare autonomamente la resina, ma si affida ad altre api all’interno della colonia. Queste api mordono, spezzano e rimuovono la resina dalle cestelle. Le resine possono essere stoccate e utilizzate successivamente sia nei favi che su altre superfici.

Le api coinvolte nella raccolta e nell’utilizzo della propoli sono quelle che hanno superato lo stadio di ceraiole, il che si verifica circa a metà della loro vita media.

L’orario ideale per la raccolta della propoli è tra le 10 del mattino e le 15:30 del pomeriggio, durante le giornate assolate. L’attività di manipolazione della propoli si svolge invece nel tardo pomeriggio, coinvolgendo anche le bottinatrici che hanno appena scaricato la loro resina.

Le api utilizzano la propoli per sigillare fessure e crepe nell’alveare e per “verniciare” le superfici del nido. Questa pratica è particolarmente intensa in tarda estate e all’inizio dell’autunno quando i flussi nettariferi diminuiscono e l’alveare deve prepararsi per l’invernamento.

Inoltre, la propoli non è limitata all’interno dell’alveare. Le api la spalmano anche sui favi per renderli più solidi e resistenti. Grazie alle sue proprietà antibatteriche e antifungine, la propoli costituisce la prima difesa contro gli agenti patogeni.

Il mondo della propoli è un affascinante esempio di come le api siano in grado di utilizzare la natura circostante per il loro beneficio. Questa sostanza preziosa non solo rafforza la struttura dell’alveare, ma contribuisce anche alla salute e alla sopravvivenza dell’intera colonia. Una testimonianza della saggezza della natura che continua a stupirci.

Il Cercatore

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