birre artigianali private label
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La birra artigianale in Italia

Non essendo un paese culturalmente legato alla produzione della birra, quando in Italia abbiamo cominciato a produrne si è puntato prima di tutto sulla creatività.

L’unica tradizione che avevamo nel campo era di tipo industriale, ed è stata la realizzazione di birre particolari ad averci distinto da mercati più storici come Inghilterra, Germania o USA. Insomma, il nostro paese è riuscito a creare una nicchia che è diventata sempre più importante e riconosciuta a livello globale.

I primi birrifici artigianali

Le prime produzioni di craft beer italiane sono iniziate a metà degli anni ’90, mi ricordo per esempio che il nostro birrificio di Casatenovo (LC) è stato il terzo ad acquisire la licenza a livello regionale.

È stato un periodo di grande fermento, caratterizzato soprattutto da un’esplosione di creatività. C’è voluto del tempo perché si passasse da appassionati a veri e propri produttori standardizzati e strutturati.

E presto le grandi aziende si sono rese conto che questi prodotti piacevano alla gente.

Negli USA, dove è iniziato il movimento dei birrifici artigianali, le major hanno iniziato presto ad acquisirli, per vendere anche loro craft beer. Altre aziende hanno invece capito che era più semplice vestirsi di artigianalità, attraverso efficaci strategie e operazioni di marketing.

Un esempio che mi viene in mente è quello di Ichnusa, prodotta in Sardegna e di proprietà della gigantesca Heinekein. L’efficacia degli spot pubblicitari e di una comunicazione coordinata e capillare, l’hanno resa un prodotto artigianale agli occhi del pubblico.

Il mercato però continua a cambiare, così come le necessità di piccole e grandi aziende. È capitato per esempio che un piccolo birrificio artigianale venisse acquisito da una big di settore, che dopo qualche anno ha rivenduto indietro l’azienda ai precedenti proprietari, tornati quindi indipendenti.

Quanto ai nostri locali, abbiamo iniziato come Beer Firm, producendo le nostre artigianali presso birrifici terzi. Siamo poi riusciti a creare i nostri impianti di produzione, e da molti anni produciamo tutte le craft beer distribuite nei nostri ristoranti.

Grazie all’ottimo lavoro dei nostri mastri birrai e alla possibilità di personalizzare le ricette, da tempo realizziamo e vendiamo anche private label per altre aziende o ristoranti.

Il mercato odierno

Anche se il settore delle birre artigianali è ancora minoritario (stando a un recente report di Consorzio Birra Italiana, il mercato della birra artigianale italiana risulta bloccato 3% del totale), c’è comunque una crescita costante, e un maggior interesse da parte delle autorità.

Oggi nel nostro paese sono attive 1.085 unità produttive artigianali (birrifici e brewpub, esclusi i beer firm).

In Lombardia, dove vivo, i numeri lasciano ben sperare:

  • 327 birrifici artigianali operativi (triplicati in dieci anni)
  • +1.500 addetti
  • 70 milioni di euro di fatturato stimato

A fine 2022 è stata approvata all’unanimità, in Consiglio Regionale, la legge per la promozione della filiera brassicola lombarda, che propone di tutelare e promuovere i birrifici artigianali che operano in Lombardia.

Misure che sono previste esclusivamente per piccoli birrifici indipendenti che producono meno di 10mila ettolitri l’anno di birra artigianale, cioè non sottoposta durante la fase di produzione a processi di pastorizzazione e microfiltrazione.

Per quanto riguarda i consumi di birra a livello nazionale, AssoBirra (Associazione dei Birrai e dei Maltatori) nel suo Annual Report 2021, ha registrato un consumo di 20,8 milioni di ettolitri (non ai livelli del 2019 ma in crescita sul 2020, di 18,9 milioni di ettolitri).

Tutti segni insomma che lasciano ben sperare in una sempre più ampia diffusione di craft beer locali. Oggi l’Italia è al quarto posto in Europa per numero di birrifici artigianali, dietro Paesi con una grande tradizione brassicola come Regno Unito, Germania e Francia.

Per vedere se cresceremo ancora possiamo solo aspettare, intanto possiamo scegliere di brindare in compagnia riempiendo i boccali di birre artigianali italiane!

Il Cercatore

Questo libro racconta la storia di una ricerca: dei propri limiti, di una forza interiore, di un equilibrio. E dimostra che il talento non è indispensabile per compiere un’impresa.

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Vivere un Giorno alla Volta: Affrontare l’Ansia e l’Incertezza del Futuro

Nella ricerca del significato della vita e nel costante processo di miglioramento come individui, spesso ci troviamo di fronte a uno dei nostri più grandi nemici: l’ansia verso il futuro e l’incertezza delle cose che verranno. Questi sentimenti, profondamente radicati nella condizione umana, possono dominare la nostra mente e minare il nostro benessere complessivo, fisico e mentale. Tuttavia, esiste un modo per affrontarli con fiducia e serenità, ed è quello di vivere un giorno alla volta. L’ansia e la preoccupazione sono emozioni comuni che tutti sperimentiamo a un certo punto delle nostre vite. Sono spesso scatenate dalla paura dell’ignoto, dalla pressione sociale, dalle aspettative personali o dalle sfide quotidiane. L’ansia verso il futuro può portarci a interrogarci sulle decisioni passate ed a temere le conseguenze di quelle future. Questo stato d’animo può diventare opprimente, influenzando negativamente il nostro benessere mentale e fisico. Una delle chiavi per affrontare l’ansia e l’incertezza del futuro è abbracciare l’idea di vivere un giorno alla volta. Questo approccio si basa sulla fiducia nella vita stessa, sul riconoscimento che non possiamo controllare tutto ciò che accade, ma possiamo controllare come reagiamo alle sfide. Accettare l’incertezza è un passo importante verso la tranquillità interiore. Non possiamo prevedere il futuro, ma possiamo scegliere come affrontarlo. Quando ci sintonizziamo sul presente, ci concentriamo su ciò che possiamo fare oggi, in questo momento, anziché sulle paure e le incertezze del domani. Il dialogo interiore positivo è un alleato fondamentale nel percorso verso la serenità. Invece di nutrire pensieri ansiosi e pessimisti, possiamo coltivare una voce interiore amorevole e fiduciosa. Questa voce ci ricorda che siamo abbastanza forti da affrontare le sfide che verranno e che il futuro può ancora riservare belle sorprese. Ecco alcuni suggerimenti per coltivare un dialogo interiore positivo: Consapevolezza: Prenditi il tempo per riflettere sui tuoi pensieri e le tue emozioni. Riconosci quando stai nutrendo pensieri negativi e cerca di cambiarli in positivi. Gratitudine : Ogni giorno, cerca di identificare almeno una cosa per cui essere grato. Questo ti aiuterà a concentrarti sulle cose buone che già hai nella tua vita. Meditazione e Consapevolezza: Pratiche come la meditazione e la consapevolezza possono aiutarti a vivere nel momento presente e a ridurre l’ansia per il futuro. Auto-Compassione: Tratta te stesso con gentilezza e compassione. Ricorda che tutti commettiamo errori e che le sfide sono parte della crescita. Nella ricerca del significato della vita e del benessere complessivo, ricorda che l’ansia e l’incertezza del futuro sono sfide comuni a tutti noi. Vivere un giorno alla volta e coltivare un dialogo interiore positivo possono essere potenti strumenti per affrontare queste sfide con fiducia e serenità. Abbraccia il presente, affronta le sfide con coraggio e continua a crescere come individuo. La vita è un mistero, ma è anche una meravigliosa avventura che vale la pena di vivere.

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Coach

L’importanza di uscire dalla zona di comfort: Una lezione appresa dalle gare di endurance sportive

La zona di comfort è un concetto che ho sempre esplorato e sperimentato nel corso della mia vita, ma è nelle gare di endurance sportive che ho iniziato a capirne appieno il significato. Inizialmente, ho applicato questa idea per superare sfide fisiche estreme, ma con il tempo ho scoperto che la sua applicabilità si estende ben oltre il mondo dello sport. Le gare di endurance sportive sono un terreno fertile per imparare a uscire dalla zona di comfort. Lì, ho imparato che spingersi al di là dei propri limiti fisici e mentali può portare a risultati straordinari. La sensazione di sforzo, il sudore e la fatica diventano alleati nella ricerca del successo. Queste esperienze mi hanno ispirato a cercare di applicare lo stesso principio nella mia vita quotidiana. Tuttavia, la vita spesso ci mette di fronte a sfide impreviste e difficoltà che ci costringono a uscire dalla zona di comfort, anche quando non lo desideriamo. Questi momenti possono essere stressanti e spaventosi, ma ho imparato che sono anche opportunità di crescita straordinarie. Affrontare situazioni scomode o dolorose ci costringe a confrontarci con le nostre paure e a scoprire risorse interiori che potremmo non aver mai sospettato di possedere. La chiave sta nel trasformare l’incertezza e il disagio in una zona di agio. Questo non significa che dovremmo cercare costantemente il disagio, ma piuttosto sviluppare la resilienza e la flessibilità per affrontare le sfide quando si presentano. Ogni volta che usciamo dalla zona di comfort, acquisiamo nuove abilità, una maggiore consapevolezza di noi stessi e una crescita personale che ci rende più forti. Quindi, la prossima volta che ti troverai al di fuori della tua zona di comfort, ricorda che questa è un’opportunità per crescere e progredire. Sia che tu sia spinto fuori dalla tua zona di comfort dalla tua volontà o che tu scelga di farlo volontariamente, sappi che è un passo verso una vita più ricca e significativa. Abbraccia il disagio, impara da esso e trasformalo in un’opportunità di crescita personale.

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