RISTOREXPO 2023 e trend di settore
RistorExpo è tornata, possiamo dirlo.
L ’edizione di quest’anno è stata molto partecipata, sia a livello di aziende per la presentazione dei propri servizi/prodotti, che di pubblico. Noi eravamo presenti nel padiglione A, come Laboratorio Food, e abbiamo vissuto appieno l’entusiasmo della fiera!
Tra i temi emersi durante le masterclass sul mondo della cucina e della ristorazione ci sono stati la sostenibilità, il valore della stagionalità degli ingredienti, l’autoproduzione, il controllo di filiera e l’importanza di lavorare con produttori locali.
Lario Fiere a Erba è stato infatti un palcoscenico per moltissime realtà local, con produzioni di qualità nell’ambito del food & beverage.
Un focus particolare è stato dedicato alle pizze, con grandi nomi nel mondo della ristorazione e stand dedicati a un piatto che oramai è diventato un must nei locali: la pinsa.
Come noi, altri stand hanno infatti proposto la pinsa e la pizza come prodotti di cucina di rigenerazione. Ma abbiamo spiegato ai nostri visitatori un altro trend da cavalcare assolutamente, cioè quello dell’hummus.
La rinnovata fortuna dei ceci
Il Report HUMMUS MARKET di Fortune Business Insights (lo trovate QUI) evidenzia come questo alimento a base di ceci stia incontrando un crescente interesse a livello globale.
A spingere la domanda sono in particolare l’aumento della dieta vegana, specialmente in Europa e Nord America, e la richiesta di hummus organico da parte di consumatori sempre più attenti a una cucina salutare.
Il report evidenzia infatti come ci sia una sempre maggiore inclinazione a scegliere prodotti premium e healthy (compresi gli snack): l’hummus contiene diverse proteine, fibre, antiossidanti, vitamine e altri importanti nutrienti. Le persone scelgono questo prodotto sia per le sue proprietà che per il gusto caratteristico.
Quanto ai principali canali di vendita dell’hummus, questi sono nell’ordine: supermercati, negozi di alimentari, negozi online e minimarket.
Al nostro stand di Laboratorio Food abbiamo raccontato e fatto assaggiare i nostri hummus, con svariati gusti che proponiamo come private label personalizzabile, anche nella ricetta.
Tra una chiacchiera e l’altra con i nostri visitatori abbiamo però parlato anche della crescente esigenza da parte del mondo HO.RE.CA di avere a disposizione piatti pronti in tempi rapidi. Proprietari di bar, bistrot e ristoranti, ma anche gestori di catene, ci hanno domandato diverse cose sulla cucina di rigenerazione.
Laboratorio food: Q&A
Quanto a lungo durano i prodotti?
Essendo tutti abbattuti (dall’antipasto al dolce) è possibile conservare i piatti per minimo 6 mesi in freezer, a una temperatura di -18°. I prodotti della cucina di rigenerazione vengono preparati con cottura a bassa temperatura/sotto vuoto/vaso cottura, per poi essere abbattuti e congelati.
Una volta scongelati hanno durata variabile, per esempio un tiramisù al thè mathca può stare in frigo 48 ore.
I prodotti hanno etichetta pulita?
Si, tutti i nostri prodotti sono senza aggiunta di conservanti o additivi.
Ho una cucina piccola e pochi strumenti: come posso preparare i piatti?
Le tecnologie di rigenerazione dei piatti sono principalmente: forno convenzionale, forno a microonde, roner e bollitore. In pochi minuti il piatto può essere preparato e servito, senza necessità di uno chef in cucina: basta seguire le istruzioni sulla scheda tecnica ed effettuare un bell’impiattamento per avere a disposizione in poco tempo un piatto gourmet di alto livello.
Per la maggior parte dei piatti è sufficiente utilizzare un forno a microonde: si riscalda il piatto, lo si estrae dalla busta e lo si impiatta.
Quali sono i vantaggi?
- Certezza dei costi
- Controllo di gestione
- Velocita di servizio
- No personale specializzato
Per maggiori informazioni contatta il nostro Ufficio Commerciale scrivendo a:
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