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Qualche minuto dedicato: ritrovare l’Essere nel pieno del fare

Viviamo compressi tra notifiche, scadenze, micro-interazioni. Non è più solo il “logorio della vita moderna”: è una frammentazione costante. Facciamo e comunichiamo, comunichiamo e facciamo. E in questo moto perpetuo rischiamo di perdere il punto più semplice e potente: essere.

La mia visione è olistica: siamo un’unità di corpo, mente, emozioni e spirito. Quando questo sistema entra in modalità “solo fare”, si sbilancia: il respiro si accorcia, i pensieri diventano reattivi, il corpo trattiene tensioni silenziose, il cuore (nel senso più ampio) si chiude. La buona notizia? Bastano pochi minuti, ripetuti con intenzione, per riallineare il nostro campo energetico e tornare alla dimensione dell’Essere.

Il principio

Non dobbiamo aggiungere cose da fare alla lista delle cose da fare. Dobbiamo togliere: creare isole di presenza durante la giornata in cui il sistema si ricalibra. Sono pause brevi ma dense, che riportano coerenza tra respiro, postura, percezione e cuore.

Il micro-rituale in 3 minuti

Quando: tra un impegno e l’altro, prima di una riunione, dopo una chiamata impegnativa, in coda, in treno.

Ecco come

  1. Postura: siediti con la schiena libera (non appoggiata), piedi ben a terra, nuca lunga.
  2. Respiro: inspira dal naso contando 4, espira contando 6. Per 10 cicli. Lascia cadere le spalle.
  3. Attenzione: osserva i pensieri come nuvole: arrivano, li vedi, li lasci passare. Niente da trattenere, nulla da respingere.
  4. Parola-chiave: al culmine dell’espirazione ripeti mentalmente: “Sono qui.” (qui e ora).
  5. Cuore-ritmo: porta per un istante la mano al centro del petto; mentre espiri, immagina di “respirare attraverso il cuore”. Senti il ritmo che si fa uniforme.
  6. Chiusura: un piccolo sorriso (accenna, non forzare). Riapri lo sguardo morbido sull’ambiente.

Tre minuti. Non un esercizio: un ritorno.

Perché funziona

  • Respiro più lungo in espirazione → attiva la componente parasimpatica (rilascio, digestione delle emozioni).
  • Postura verticale → segnala disponibilità e presenza, decongestiona collo e diaframma.
  • Focalizzazione gentile → riduce il rumore di fondo mentale, crea spazio interiore.
  • Gesto al cuore → favorisce coerenza cardio-respiratoria, terreno per emozioni elevate (calma, gratitudine).

Dove inserirlo nella tua giornata

  • Prima di aprire la casella email.
  • Dopo una telefonata difficile.
  • Prima di mangiare.
  • Al rientro a casa (porta un’energia diversa a chi ami).
  • Prima di dormire (il sonno metabolizza meglio ciò che hai vissuto).

Il senso profondo

“Qualche minuto dedicato” non è una parentesi ornamentale. È un atto di igiene dell’anima: ti ricorda che non sei la somma delle tue notifiche, ma una presenza viva che può scegliere il proprio stato. Dal fare reattivo torni al fare intenzionale. E da lì si aprono Amore, Gioia, Gratitudine, Perdono: le quattro frequenze che elevano ogni gesto quotidiano.

Prenditi quei minuti. Spesso. Con dolcezza. Il resto della tua giornata e della tua vita, si allineerà di conseguenza.

Il Cercatore

Questo libro racconta la storia di una ricerca: dei propri limiti, di una forza interiore, di un equilibrio. E dimostra che il talento non è indispensabile per compiere un’impresa.

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