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Non ti hanno offeso. La tua aspettativa ti ha ferito

Non è comodo da ascoltare. Non lo è stato nemmeno per me, quando l’ho compreso davvero. Per anni ho creduto che fossero gli altri a ferirmi: le loro parole, le loro azioni, le loro assenze. Poi ho scoperto che il dolore non veniva da ciò che facevano o non facevano, ma dal mio bisogno che si comportassero come io volevo.

Dietro ogni “mi hai deluso” si nasconde un’aspettativa. Dietro ogni “mi hai offeso” si cela l’ego, che pretende di essere riconosciuto, capito, rispettato, amato nel modo in cui desidera. Ma gli altri non sono qui per soddisfare il copione che abbiamo scritto nella nostra mente. Non sono venuti a guarire le nostre ferite, né a confermare le nostre convinzioni su come dovrebbero andare le cose.

I genitori non sono venuti per essere perfetti. Il partner non è venuto per incarnare la proiezione dei nostri bisogni. Gli amici, i colleghi, il mondo intero… non esistono per placare la nostra insicurezza o per darci sempre ragione. Sono venuti all’esistenza, come noi: per vivere, per evolvere, per sbagliare, per imparare.

La maturità emotiva inizia nel momento in cui smettiamo di chiedere agli altri di proteggerci da noi stessi. Quando comprendiamo che la delusione non nasce dalle azioni altrui, ma dall’aspettativa che quelle azioni seguissero il nostro piano. Quando smettiamo di pretendere che la vita assecondi i nostri copioni interiori e iniziamo, finalmente, ad accettarla per ciò che è.

Accettare non significa arrendersi. Significa riconoscere che la pace interiore vale più del bisogno di avere ragione. Significa comprendere che non possiamo controllare ciò che accade, ma possiamo scegliere come rispondervi. Significa restituire libertà, agli altri e a noi stessi.

Non è l’altro: è la tua interpretazione. Non è la frase: è la ferita che tocca. Non è il fatto: è la storia che gli hai raccontato. Non è la situazione: è la tua resistenza a ciò che è.

Quando lasci andare l’idea di come dovrebbe essere, scopri la bellezza di come è. E in quel momento qualcosa dentro di te si apre, si distende, respira. Perché nessuno può spezzarti, a meno che tu non opponga resistenza.

La vera forza non sta nel far sì che tutto accada come desideri. Sta nella capacità di restare in pace anche quando non succede. Sta nella fiducia che ogni cosa, anche quella che ti sembra ingiusta o dolorosa, stia semplicemente accadendo per te, non contro di te.

Lascia andare il controllo. Così sia. E torna libero.

Il Cercatore

Questo libro racconta la storia di una ricerca: dei propri limiti, di una forza interiore, di un equilibrio. E dimostra che il talento non è indispensabile per compiere un’impresa.

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