
A volte la vita gratta. Senti attrito, come se qualcosa restasse sempre in sospeso: pensieri che ronzano, convinzioni che ti stringono, preoccupazioni che non mollano. Se ti riconosci in questa sensazione, non serve stringere di più. Serve lasciare andare.
Lasciare andare non è noncuranza. È libertà dagli appigli: quei rovi sottili fatti di paura, di non essere abbastanza, di non essere amato, di non avere tutto sotto controllo. Quando sciogli quei nodi, torni a fluire. E nel fluire, ti ritrovi.
Cosa significa davvero “lasciare andare”
- Non fuggire: vedi ciò che c’è, lo riconosci, lo nomini.
- Non trattenere: smetti di ruminare, interrompi l’auto-narrazione che ti irrigidisce.
- Non identificarti: tu non sei il pensiero, né la paura. Sei lo spazio che li osserva.
Per amare devi lasciar andare la paura di non essere amato. Per vivere devi lasciar andare la paura di non esistere abbastanza.
Tre nodi da sciogliere (con gesti semplici)
1) Pensieri ricorrenti Rimedio: respira 4–6–8 (4 inspiro, 6 pausa, 8 espiro) per 6 cicli. Il respiro lungo dice al corpo: “È sicuro”. La mente segue.
2) Convinzioni rigide Rimedio: aggiungi mentalmente “…per ora”. “Non ce la faccio” → “Non ce la faccio, per ora”. Introduci spazio. Ci sta passando la vita.
3) Preoccupazioni a catena Rimedio: fai un deposito: scrivi la lista delle preoccupazioni, mettila in una busta, riponila in un cassetto. Ti stai dicendo: “Le affronterò con lucidità, non con l’ansia”.
Piccoli rituali di liberazione (2 minuti)
- Lo zaino: chiudi gli occhi e chiediti: “Cosa sto portando che oggi non serve?” Visualizza che lo appoggi a terra.
- Il sasso nel fiume: prendi un sassolino (o un oggetto), affidagli un pensiero pesante e “lascialo andare” in acqua (anche immaginaria).
- La cancellatura: scrivi una frase che ti mette tensione (es. “Devo piacere a tutti”). Traccia una linea sopra, riscrivi la versione vera: “Scelgo la mia verità con gentilezza.”
Le quattro frequenze che sciolgono la presa
- Amore: abbraccia l’imperfezione. L’amore allenta la morsa del controllo.
- Gioia: coltiva leggerezza sensoriale (musica, luce, movimento). La gioia è olio sui cardini dell’anima.
- Gratitudine: “Cosa oggi posso salutare con grazie?” La gratitudine trasforma la perdita in spazio.
- Perdono: rilascia il debito emotivo (verso te, verso altri). Il perdono restituisce energia al presente.
Frasi (àncora) da ripetere quando senti attrito
- “Lascio andare ciò che non posso controllare.”
- “Mi allineo al presente, qui e ora.”
- “Scelgo fiducia al posto della paura.”
- “Sono più grande dei miei pensieri.”
Un invito gentile
Lasciare andare non è “perdere”. È fare spazio: allo sguardo pulito, al respiro profondo, alla tua voce interiore. Ogni volta che molli una presa inutile, la vita trova un varco per raggiungerti.
Oggi prova così: un solo pensiero da posare, un respiro più lungo, un gesto di cura. Domani, ripeti. A poco a poco scoprirai che, lasciando andare, ti stai tenendo: intero, presente, vivo.


