mera peak 17 012

La ricerca come forma d’amore

La ricerca come forma d’amore Quando la domanda è già parte della risposta

A volte mi sorprendo con una domanda che riaffiora silenziosa, quasi in punta di piedi, ma con la forza di una corrente che torna sempre alla riva: qual è lo scopo di tutta questa mia ricerca?

Ho vissuto intensamente, sempre spinto da una curiosità viva, a tratti insaziabile. Ho attraversato esperienze, ascoltato persone, letto, studiato, sperimentato. Ho chiesto, osservato, scavato. E ogni volta che una risposta sembrava affiorare, portava con sé nuove domande. Come se il sapere, più che chiudere, spalancasse.

Eppure, col tempo, ho iniziato a comprendere qualcosa: la ricerca non è un mezzo, è un fine. Non è una corsa verso la verità, ma una danza con il mistero.

La mente cerca risposte per sentirsi al sicuro. L’anima, invece, cerca per amore. Per amore della vita, del significato, dell’invisibile. Per amore di quel senso profondo che vibra sotto la superficie delle cose, di quel filo sottile che unisce i frammenti e che spesso solo il cuore sa vedere.

La mia ricerca non è dettata da un vuoto, ma da una chiamata. Una chiamata a ricordare, a riconnettermi, a ritornare a ciò che sono oltre il nome, il ruolo, la forma. È un moto naturale, come il respiro. Una tensione verso l’alto e insieme una discesa dentro.

E allora qual è lo scopo della ricerca? Forse, lo scopo è proprio ciò che essa stessa produce dentro di me: mi spoglia del superfluo, mi ridona l’essenziale. Mi fa dubitare, per poi farmi abbracciare la fiducia. Mi rende umile, ma anche potente. Perché ogni passo fatto nella consapevolezza è un passo verso la libertà.

Cercare è un atto d’amore. Un amore che non vuole possedere, ma comprendere. Che non ha bisogno di sapere tutto, ma vuole essere presente a tutto. E in questo cammino, l’amore stesso diventa risposta. Non l’amore romantico, non l’amore che chiede o pretende, ma l’amore che abbraccia il mistero dell’esistenza e lo onora in ogni forma.

La mia ricerca non finirà, perché non c’è una meta da raggiungere. C’è un essere da incarnare, ogni giorno un po’ di più. E se le domande continuano a venire, accolgo anche loro come compagne di viaggio. Perché, in fondo, è nella domanda che vive già una parte della risposta.

Il Cercatore

Questo libro racconta la storia di una ricerca: dei propri limiti, di una forza interiore, di un equilibrio. E dimostra che il talento non è indispensabile per compiere un’impresa.

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