Oggi celebriamo la Giornata Mondiale della Salute Mentale, un’occasione per riflettere su un tema che ci riguarda tutti: la salute della nostra mente. Ma cosa significa davvero avere una buona salute mentale? Quali sono i parametri con cui la definiamo? E quanto può essere utile o limitante affidarsi al DSM-5(Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition),
Se dovessimo seguire alla lettera i criteri del DSM-5, probabilmente finiremmo tutti con una diagnosi di qualche forma di disagio mentale. Questo manuale è senza dubbio uno strumento per identificare le patologie cliniche, ma la salute mentale non può essere ridotta a una lista di sintomi. La nostra vita mentale e interiore è molto più complessa e sfaccettata.
Cos’è davvero la salute mentale?
La salute mentale non è semplicemente l’assenza di malattia, proprio come la salute fisica non si definisce solo dall’assenza di sintomi. Si tratta di un equilibrio dinamico che coinvolge la nostra capacità di affrontare le sfide quotidiane, gestire lo stress, mantenere relazioni significative e adattarci ai cambiamenti della vita. In sostanza, la salute mentale è uno stato di benessere complessivo, in cui siamo in grado di utilizzare le nostre capacità emotive e psicologiche per affrontare gli alti e bassi dell’esistenza.
Ma chi definisce cosa significa “stare bene”? I parametri variano da persona a persona e sono spesso influenzati da fattori culturali, sociali e individuali. Ciò che per qualcuno può sembrare un disagio, per un altro può essere una reazione adattiva a circostanze difficili.
I filtri con cui creiamo la nostra realtà
Uno dei fattori che influenzano profondamente la nostra salute mentale sono i filtri attraverso cui interpretiamo il mondo. Questi filtri sono il risultato delle nostre esperienze passate, delle nostre credenze e delle aspettative che abbiamo su noi stessi e sugli altri. Essi determinano come percepiamo gli eventi esterni e come reagiamo emotivamente.
Ad esempio, una persona che ha interiorizzato l’idea che “fallire è inaccettabile” tenderà a vedere ogni errore come una minaccia al proprio valore personale. Questo filtro la renderà più vulnerabile all’ansia e all’autocritica. Al contrario, chi ha sviluppato la convinzione che “gli errori sono opportunità di crescita” vivrà le stesse esperienze in modo molto diverso, con meno stress e più fiducia.
La realtà che percepiamo non è oggettiva, ma è costruita dai nostri filtri mentali. Ecco perché è così importante essere consapevoli di come interpretiamo il mondo: i filtri che scegliamo per usare influenzano il nostro stato mentale.
Il dialogo interiore: come parliamo a noi stessi?
Oltre ai filtri mentali, un altro aspetto cruciale della salute mentale è il dialogo interiore : il modo in cui parliamo a noi stessi. Spesso, senza nemmeno rendercene conto, siamo i nostri critici più severi. Le parole che utilizziamo quando consideriamo a noi stessi hanno un impatto profondo sul nostro benessere psicologico.
Se il nostro dialogo interiore è pieno di autocritiche e negatività – “non valgo niente”, “sono un fallimento”, “non ce la farò mai” – questo non solo danneggia la nostra autostima, ma alimenta anche stati emotivi come l’ansia e la depressione. Al contrario, un dialogo interiore basato sulla compassione e sull’accettazione – “sto fare del mio meglio”, “posso imparare da questo errore” – può migliorare enormemente il nostro stato emotivo.
Le parole che scegliamo di usare con noi stessi hanno il potere di creare o distruggere il nostro equilibrio mentale. Per questo, una parte fondamentale del benessere psicologico consiste nell’imparare a riconoscere e modificare il nostro dialogo interiore, trasformandolo in uno strumento di crescita anziché di autolesionismo.
Se dovessimo attenerci al DSM-5, saremmo tutti malati?
Il DSM-5 è uno strumento utile per identificare i disturbi mentali e fornire diagnosi cliniche. Tuttavia, se ci basassimo esclusivamente sui suoi criteri, rischieremmo di cadere nell’errore di creare patologie in gran parte delle esperienze umane comuni. Ansia, tristezza, stress e incertezza sono parti integranti della vita di tutti i giorni e, in una certa misura, sono normali.
La salute mentale non dovrebbe essere definita unicamente dall’assenza di sintomi. È piuttosto una questione di equilibrio e di resilienza : la capacità di vivere e affrontare le difficoltà, di adattarsi alle sfide e di trovare un significato anche nei momenti più difficili.
Classificare ogni disagio emotivo come “patologico” potrebbe portarci a ignorare l’importanza di apprendere dalle difficoltà. Le emozioni come la tristezza o la paura non sono solo problemi da risolvere, ma possono essere anche strumenti di crescita e trasformazione.
Costruire una salute mentale consapevole
La salute mentale non è un traguardo da raggiungere, ma un percorso continuo di consapevolezza e crescita. Non possiamo evitare del tutto lo stress, l’ansia o le emozioni negative, ma possiamo imparare a gestirle in modo più consapevole e costruttivo.
Ecco alcuni passi per costruire una salute mentale più consapevole:
- Riconoscere i filtri mentali : Essere consapevoli di come interpretiamo la realtà e del modo in cui i nostri filtri influenzano il nostro stato emotivo. Possiamo imparare a rivedere questi filtri per renderli più equilibrati e adattivi.
- Modificare il dialogo interiore : Cambiare il modo in cui ci parliamo è fondamentale per il nostro benessere. Un dialogo interiore più gentile e compassionevole può trasformare radicalmente il nostro rapporto con noi stessi.
- Accettare l’incertezza : La vita è piena di imprevisti e incertezze. Invece di lottare per controllare ogni aspetto, possiamo accettare che l’incertezza è parte della nostra esperienza umana e imparare a vivere con essa.
Oltre le diagnosi, verso la consapevolezza
In definitiva, la salute mentale non può essere definita solo da criteri diagnostici o dall’assenza di sintomi. È uno stato complesso e dinamico che coinvolge il modo in cui vediamo il mondo, parliamo a noi stessi e affrontiamo le sfide della vita.
Oggi, nella Giornata Mondiale della Salute Mentale, riflettiamo su questo: non si tratta di essere “perfettamente sani” o di evitare ogni forma di disagio. Si tratta di sviluppare una maggiore consapevolezza di noi stessi, di riconoscere i nostri filtri mentali e di costruire un dialogo interiore più gentile. La salute mentale è un viaggio di crescita e trasformazione che ci invita, ogni giorno, a imparare, adattarci e vivere con più equilibrio e compassione.